Continuiamo con la pubblicazione delle commedie dell’avv. Tommaso Gherardi Del Testa.
Commedia in due atti, sempre dal secondo volume pubblicato nel 1857.
Dall’incipit del libro:
AL POETA BRACCIO BRACCI.
Mio caro Braccio.
Io mi trovava ai bagni in Livorno stanco di mente per sei commedie scritte in meno di un anno, e voglioso più di scene comiche fra le onde salse che sulle tavole di un palco scenico, quando, per aderire alla dimanda di un attore brillante a me carissimo, lasciai sfuggire un sì, e contrassi l’impegno di scrivere qualche cosa per la sua serata di benefizio.
In fretta e in furia gettai giù questa Commediola; e siccome è mio costume di sottoporre ogni mio componimento, prima di darlo alle scene, al giudizio di qualche amico che unisca cuore leale, labbro sincero a svegliatezza d’ingegno, non appena ebbi scritto le consolanti parole «Fine della Commedia» che, fatto un rotolo del manoscritto, uscii di casa in cerca dell’individuo che riunisse le tre qualità.
Ad un tratto sul Voltone vidi uno che verso me si avanzava a testa alta fissando il bel cielo, che serve di padiglione a quella magnifica piazza, quasi volesse inspirarsi, e dissi tosto fra me: Ecco il mio uomo. Eri tu, e ti afferrai, e ti cacciai in mano il manoscritto, e ti dissi: Leggi, e scrivimi ciò che ne pensi.
Leggesti, e scrivesti poche ma per me grate ed utili parole. Eccole: …
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