“Infedele” di Roberto Bracco

Commedia in tre atti rappresentata la prima volta al teatro Sannazzaro di Napoli dalla Compagnia Beltramo-Della Guardia il 22 maggio del 1894.

"L'infedele" di Roberto Bracco.
“L’infedele” di Roberto Bracco.

Dall’incipit del libro:

ATTO PRIMO.

Un salotto elegante, bene illuminato da lampadine elettriche. Una porta in fondo; due porte laterali. Nel mezzo della stanza, fra le altre suppellettili graziose, una doppia poltrona dos-à-dos. Su qualche seggiola e su qualche tavolino, il mantello magnifico e la ciarpa di merletto della contessa Clara, la pelliccia, il cappello, il binoccoletto, i guanti e il bastone del conte Silvio.

SCENA I.
CLARA e SILVIO, poi UN SERVO.

CLARA. (innanzi ad uno specchio, dopo di essersi lungamente mirata) Che ne dici? Ti va?


SILVIO. (seduto sopra una seggiola a sdraio, fumando una sigaretta) Il Lohengrin?

CLARA. No. La mia acconciatura.

SILVIO. Credevo che tu parlassi ancora del Lohengrin. Sì, mi va…. Io poi ho una competenza molto limitata.

CLARA. Per il ritratto a pastello vorrei posare proprio in questa toilette.

SILVIO. De Negris è un provetto ritrattista… Ti rimetterai al suo parere.

CLARA. (sempre mirandosi allo specchio) Non ti pare un po’ troppo scollata?

SILVIO. Voltati, fammi vedere. (Clara si volta. Egli dissimula il fastidio che gli produce la eccessiva scollatura) No… Troppo scollata non mi pare….

CLARA. Guardami bene in faccia.

SILVIO. Ti guardo.

CLARA. (ridendo) Ah! ah! ah!

SILVIO. Che c’è?

CLARA. I tuoi occhi non hanno la stessa opinione della tua bocca. Sai che dicono essi?

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