“La bancarotta o sia il mercante fallito” viene Rappresentata per la prima volta in Venezia, un anno dopo alla precedente (1739), parte scritta e parte a soggetto, ed ora cambiata, riformata ed in miglior forma ridotta.
Dall’Atto primo, Scena prima:
ATTO PRIMO.
SCENA PRIMA. Strada con varie case.
SILVIO e BRIGHELLA.
BRIGHELLA. Lustrissimo, se la me permette, gh’ho da dar una polizza.
SILVIO. Date qui. Conto dell’Illustrissimo Signor Conte Silvio Aretusi. D. D. A chi devo dar io?
BRIGHELLA. La leza in fondi, e la troverà el nome del creditor.
SILVIO. A Pantalone de’ Bisognosi, all’insegna della Tarantola. Che pretende da me costui?
BRIGHELLA. El desidera che la ghe paga quel conto de roba, che Vussustrissima ha avudo dalla so bottega.
SILVIO. Lo pagherò quando vorrò.
BRIGHELLA. Poverazzo, el fa compassion. L’è mezzo falido e nol sa come far.
SILVIO. Suo danno: doveva vivere secondo il suo stato. Ti ricordi quando quel presontuoso volea gareggiar meco nello spendere intorno alla signora Clarice?
BRIGHELLA. Me lo recordo sicuro.
SILVIO. Che pazzo! Si dava aria da gran signore; ecco il fine a cui si doveva condurre.
BRIGHELLA. Cossa vorla far? È pezo per elo: ma intanto, scodendo dove che l’ha da aver, el se pol in qualche conto aiutar. La ghe salda sto contarello.
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