“La festa del villaggio” di Caterina Pigorini Beri

Racconto pubblicato nel 1884 sulla Nuova antologia di scienze, lettere ed arti , Serie 2 v. 45, pp. 94-104

"La festa del villaggio" di Caterina Pigorini Beri.
“La festa del villaggio” di Caterina Pigorini Beri.

Dall’incipit del libro:

LA FESTA DEL VILLAGGIO
VECCHIE USANZE

Era per noi una gran festa quella del nostro villaggio nativo, quando eravamo piccolini. Si preparava di lunga mano il vecchio santuario della nostra Madonna, che si festeggiava il quindici agosto: e la chiesa che sorgeva a trecento passi dal paesello era ritenuta ai dì nostri come un gran monumento, colle sue tre navate fatte di banchi lucidi di noce coi nomi dei proprietari; fra i quali nella domenica vedeva splendere quello di casa nostra con un certo orgoglio aristocratico verso le contadine che allora si poteva avere il diritto di cacciar via, col solo cenno della mano.

La fronte del tempio color crema, æere collato redintegrata, chiudeva il terzo lato d’un vasto piazzale, fiancheggiato dall’ampia strada; aveva dirimpetto l’ospizio pei pellegrini, e a destra il nobile convento delle monache domenicane gavotte, fondato da una figlia di Don Ferdinando duca di Parma, un buon pastricciano, cognato del re di Francia e Navarra e di Giuseppe Secondo e genero di Maria Teresa, che si consolava della croce di Maria Amalia, la quale ne faceva di belline, andando molto in chiesa, giocando a carte e amando le contadine dei suoi stati.

Il santuario godeva fama di miracoloso, e venivano a turbe in pellegrinaggio migliaia di uomini e donne alla rinfusa, a piedi scalzi, cantando le lodi di Maria con una poesia da strapazzo:

Gli occhi al ciel
La mente e il cuor,

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