“La Montagna di luce” di Emilio Salgari.

Romanzo del 1902. Anche questo è ambientato in India.

"La Montagna di luce" di Emilio Salgari.
“La Montagna di luce” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

L’ASSALTO DELLA PANTERA

In un caldissimo pomeriggio del luglio del 1843, un elefante di statura gigantesca, che poteva gareggiare con quelli mostruosi dell’Africa centrale, se non per le forme almeno per la mole, saliva faticosamente gli ultimi scaglioni dell’immenso altipiano di Pannah, uno dei più selvaggi e nel medesimo tempo de’ più pittoreschi dell’India centrale.

Come tutti i pachidermi indostani, che soli i ricchi possono mantenere, portava sul dorso una ricca gualdrappa azzurra con bordatura rossa, grossi fiocchi agli orecchi, un frontale di metallo dorato e larghe cinghie destinate a trattenere l’haudah, quella specie di cassa che può contenere anche sei persone.

Tre uomini montavano il colosso: il cornac, ossia il conduttore che si teneva a cavalcioni del collo, colle gambe nascoste fra le immense orecchie del pachiderma, che impugnava un piccolo arpione dalla punta d’acciaio e due altri che dalle vesti che indossavano parevano appartenere a qualche classe elevata.

Mentre il primo sfidava il sole senza darsene pensiero, gli altri due riposavano comodamente sui cuscini di seta dell’haudah, riparati da una piccola tenda di percallo azzurro a frange d’oro.

Il più attempato era uno splendido tipo d’indostano di circa quarant’anni, alto, magro, colle spalle però larghe e le membra muscolose, dal profilo ardito, reso più imponente da una lunga barba nera un po’ brizzolata e da due occhi nerissimi e mobilissimi.

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