Pubblicato in 28 puntate su La nuova Arena di Verona tra il settembre e l’ottobre del 1883 con il titolo Tai-see, viene pubblicato nel 1897 con titolo e finale differenti.
Questo ebook contiene tutt’e due le versioni.
Dall’incipit del libro:
L’UFFICIALE
In una tiepida giornata di febbraio del 1861, una gran barca a cinquanta remi carica di soldati cocincinesi, navigava verso l’alto corso del Dong-Giang, magnifico fiume della bassa Cocincina che scaricasi nel Tan-binch-giang o fiume di Saigon. Era una di quelle galee che gli indigeni chiamano balon, lunga oltre quaranta metri, scavata nel tronco di un gigantesco albero del tek, pesante, bassa al centro e stranamente rialzata a prua e a poppa, sulle cui estremità sventolavano le gialle bandiere nazionali e agitavansi enormi ciuffi di penne e grandi foglie d’arecche. Nel centro ergevasi una chirola, cupola di forma graziosa quanto bizzarra, sostenuta da belle colonnine ornate a festoni di seta, sormontata da comignoletti e da grandi ombrelli scintillanti d’oro e dappertutto lungo i bordi, spiccavano intarsi bellissimi, rappresentanti gli dei della religione cocincinese, pitture, fregi di madreperla e di scagliette di tartaruga con effetto incantevole.
Cinquanta uomini dai volti schiacciati, piatti, dai zigomi saglienti, gli occhi obliqui a mo’ dei cinesi e la tinta terrea od olivastra, coperti di un semplice can cian o pezzo di tela annodato ai fianchi e armati di catane giapponesi dalla larga lama, arrancavano con una specie di furore alle corte pagaie, regolando le battute coll’alzarsi della bacchetta dell’ufficiale di prua che comandava la manovra.
Una sessantina di soldati, ben stipati, stavano a poppa, con giustacuori di raso giallo sovrapposti a ricche casacche di seta rossa, calzoni chiari legati a mezza gamba, i piedi scalzi e cappelli di bambù o di dang piumati.
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