Raccolta di 11 racconti, pubblicata nel 1919.
- La pace
- Lo spaventa passeri
- La vigna vendemmiata
- Padre Serenità
- L’eremita
- I violenti
- La gazza
- L’eredità
- La festa dei migliacci
- La madre
- L’ora grigia
Dall’incipit del libro:
LA PACE.
Erano due brigate, due parti in eterna contesa come chi dicesse il fuoco e l’acqua. La vita in comune non poteva essere accettata con sopportazione. Dove appariva un piccolo Borghigiano c’era sempre un piccolo Sobborghino che s’incaricava di fargli i versacci o viceversa. E la cosa era vecchia quanto l’anima dell’uomo, nè accennava a tramutare. I cronisti più antichi parlavano dei Borghigiani e dei Sobborghini e narravano come le loro fraterne lotte finissero tanto sovente con morti e lutti, che i capitani, i podestà, i signori, del popolo avevano emanato a più riprese leggi e bandi e divieti per far cessare l’ebdomanaria impresa, ma invano.
Tanto i Borghigiani come i Sobborghini erano innamorati dei loro ludi, delle bellicose tradizioni, degli odî inveterati e non potevano nè sapevano farne a meno. Così, oltre il volere dei reggenti, di secolo in secolo, giù per i millenni l’usanza si era perpetuata e ancora, per quanto i nuovi tempi e le freschissime dottrine avessero attenuata l’antica asprezza dei rapporti, non v’era Borghigiano che non nutrisse un velato disprezzo per un Sobborghino e viceversa. La medaglia era identica su le due facce.
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