“Le orme del satiro” di Cosimo Giorgieri Contri

Romanzo del 1920.

"Le orme del satiro" di Cosimo Giorgieri Contri.
“Le orme del satiro” di Cosimo Giorgieri Contri.

Dall’incipit del libro:

I.

Marco chiuse il libro di colpo e si alzò. Aveva sentito suonare le ore al pendolo del suo studio: e per l’oscurità che aveva invaso la stanza, si figurò che fosse tardi…

Guardò: le sei. Il pranzo era alle otto. Aveva tempo. Ma come mai imbruniva così? Il crepuscolo di quella bella giornata di marzo era stato brevissimo: come una rivincita dell’ombra contro lo splendore ingannevole di una primavera frettolosa.

Alzato, andò un momento a guardare dai vetri. Gli si affacciò una casa uguale a quella dov’egli era; con i suoi terrazzi, le sue finestre, quali spente, quali già illuminate. Nella via i fanali si accendevano: e le carrozze, i trams, tutto il movimento della vita aerale pareva raddoppiarsi. Marco amava quell’ora. Era l’ora della passeggiata e del club: quella che preludeva ai pranzi, al teatro, alle conversazioni amichevoli, alle piccole curiosità della sua vita di scapolo quadragenario, discretamente mondano, abitudinariamente elegante. Il resto della giornata era un po’ abbandonato al capriccio del caso, si tramava di ore noiose e di ore gaie, ma senza filo, senza scopo. La sera era il meglio.

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