“Le sorelline” di Mario Mariani

Un’altro titolo appena diventato di pubblico dominio.

Raccolta di 8 racconti pubblicata nel 1920.

"Le sorelline" di Mario Mariani.
“Le sorelline” di Mario Mariani.

Dall’incipit del libro:

Alle Sorelline

Ho scritto in «Povero Cristo»:

«Poi fui facchino sulle rive dell’Hudson, presso il ponte di Broocklyn, mozzo sulle chiatte del Missouri, cameriere pelle bettole di Frisco.

Guadagnai la mia vita a frusto a frusto. Tra calci e sputi. Mi odiavano anche perchè ero straniero. «Jingo, stranger». E la vita, trascinata, doleva. Noi mai una parola di pietà.

La sola parola di pietà me la dissero le sorelline buone della mia gioventù: le prostitute.

Io ho per le prostitute, per tutte le prostitute, anche per quelle che la vita ha abbrutito fino alla perfidia, fino alla sconcezza, fino all’alcool dei piccoli tuguri e fino al delitto, una gratitudine immensa che sa d’adorazione.

Sono le sole creature che non hanno speculato sulla mia miseria, che non hanno tentato di violare la chiusa selvaggia indipendenza del mio spirito.

Mi hanno trovato la notte svenuto per fame nelle strade violette delle cosmopoli popolose e mi hanno dato molte volte un letto caldo, una bevanda ristoratrice, un bacio, una carezza.

Senza interrogarmi, senza parlare. Madonne della miseria chine sulla mia estenuazione e sul mio dolore con tanta compassione nei grandi occhi bistrati, madonne dalle mani bianche più pure dei gigli di maggio, benedette per l’ora d’oblìo che date, benedette per la smorfia del vostro sorriso che soffoca infiniti singhiozzi, benedette per la sterilità del vostro ventre che non dà figli alle armate sterminate della disperazione.

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