“Mio cugino” di Angelo Brofferio

Commedia in tre atti, qui in una edizione del 1865.

Dall’incipit del libro:

"Mio cugino" di Angelo Brofferio.
“Mio cugino” di Angelo Brofferio.

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA.

Sala in casa di Monsieur Darmenville. Due tavolini, uno a destra, l’altro a sinistra. Sull’uno sono posti in disordine varii giornali, libri, carte geografiche, ed un mappamondo. Sull’altro un cartone di disegno, ed alcuni rotoli di carte.

TERESA va disponendo alcuni libri, EMILIA sta disegnando.

TERESA. Quanti libri! Quanti scartafacci!… Oramai ne è piena tutta la casa. Guardate qui in che cosa certi uomini gettano via il tempo, e si logorano il cervello. Se monsieur Darmenville volesse credere a me, in poco d’ora tutti questi fogli accenderebbero il fuoco del camino.

EMILIA. (continuando a disegnare) Teresa?

TERESA. Madamigella.

EMILIA. Quel forestiere non è ancora uscito della sua camera?

TERESA. Signora no. È più di un’ora che si è nicchiato là dentro, e nessuno ancora lo ha veduto.

EMILIA. Sono quasi pentita di avere accolto in casa un giovine, ora che mio zio e mio fratello non sono con noi.

TERESA. E perchè siete pentita? Vostro zio deve arrivare a momenti da Parigi, ed approverà, ne sono certa, che noi abbiamo ricoverato un viaggiatore, che non poteva continuare il suo cammino, ed avrebbe dovuto rimanere esposto alla pioggia in mezzo la strada.

EMILIA. In queste vicinanze non avrebbe ritrovato subito un altro asilo, e questo riflesso mi ha condotta ad offrirgli la nostra casa.

TERESA. Abbiamo fatto benissimo.

EMILIA. Eppure l’aspetto di quel giovine non mi è sembrato affatto nuovo. Io credo averlo veduto un’altra volta, e non so ricordarmi…

TERESA. Egli mostrò di essere forte maravigliato appena vi ebbe ravvisata… restò così confuso… pareva che non sapesse parlare.

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