“Moglie e buoi de’ paesi tuoi” di Tommaso Gherardi Del Testa

Commedia in tre atti.

Dall’atto primo, scena prima:

"Moglie e buoi de' paesi tuoi" di Tommaso Gherardi Del Testa.
“Moglie e buoi de’ paesi tuoi” di Tommaso Gherardi Del Testa.

ATTO PRIMO

La scena rappresenta un prato con villa in prospetto. – Una terrazza scoperta da un lato della villa. – Porta aperta nel mezzo. – Una porta laterale a sinistra, che conduce in cantina. – Un’altra porta a destra aperta che lascia vedere la cucina. – Le stalle si suppongono dentro la scena a destra. – Alberi nel prato. – Vasi di fiorì sulla terrazza. – Sul prato son tirate corde, e sopra quelle si vedono camicie e lenzuola stese. – Sedili rustici ec.

SCENA I.
BARBERA, poi BITA

BARBERA. Questi panni sono asciutti, e me li lascian fuori. Bita. (chiama)

BITA. Signora…. (di cucina)

BARBERA. Vieni fuori. Andatevi a fidare di queste mangiapane! Oh! Bita! (più forte ed incominciando a piegare da sè le camicie)

BITA. Eccomi. O che piega da sè?
BARBERA. O che cosa fanno le donne del bucato? BITA. Fanno colazione.

BARBERA. E mi lascian fuori i panni?

BITA. Hanno detto che sono umidi.

BARBERA. Loro sono umide…. nel cervello. Aiutami a piegare. (si mettono a piegare) Che tela eh?

BITA. È proprio una bellezza.

BARBERA. E ce n’ho di bravi rotoli sai, e tutti fatti da me, perchè la defunta moglie di mio cognato, non pensava che alle mode, ma far tela chêe!… Fece un bel bollo il signor Gaspero a sposare una di città! Se Dio non la tirava a sè, finiva di mandarlo in rovina. E la sposina del mio signor nipote ho paura che voglia batter la stessa strada. Tira Bita. (sempre piegando)

BITA. Eh! è un certo capetto… (tirando il lenzuolo)

BARBERA. Già! mette tutto in burletta.

BITA. Me mi chiama rificolona.

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