“Nadeschda” di Johan Ludvig Runeberg

Poema in 9 canti del 1841, nella prima versione italiana del 1898, con prefazione e note di Domenico Ciampoli.

Dal primo canto:

"Nadeschda" di Johan Ludvig Runeberg.
“Nadeschda” di Johan Ludvig Runeberg.

I.

Il Volga accoglie in sen l’Oka muggente
E l’Oka la Moskowa onde-dorata,
Ove giocondo un ruscelletto irrompe,
Con zampilli di perle. E, sui fiorenti
Marghi del ruscelletto, una fanciulla
Di quindici anni vagola pensosa.
Fiore ella stessa, va cogliendo fiori,
E insiem co’ fiori fiori ancora intreccia.

L’opra è quasi compiuta: il puro fronte
Incoronan dïanti e margherite,
Il sen le adorna freschissima rosa
Consorte ad un bocciuolo, e cinge i fianchi
Agili e snelli un serto di vïole.
E poi che anch’essi i lembi de la veste
Ridon fioriti: – Oh, se venisse! – esclama: –
Il giovinetto mio; se m’abbagliasse
Di quegli occhî nerissimi il baleno,
Che sempre sogno, io qui vorrei coprirmi
Tutta di fiori, sotto fiori a nembi
Celar l’oscura tunica di schiava;
E, simile a un roseto, al suo venire,
Offrirgli sol luce e profumi!… Eppure,
O San Giorgio(8), e’ non viene, e’ di Nadeschda
L’atteso amico è forse un sogno d’oro.
Il zeffiro del lido, trasvolando,

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