“Nell’azzurro” di Grazia Deledda

Raccolta di cinque racconti, pubblicata nel 1890.

"Nell'azzurro" di Grazia Deledda.
“Nell’azzurro” di Grazia Deledda.
  • Vita silvana
  • Sulla montagna
  • Memorie infantili (Frammenti)
  • Una terribile notte
  • La casa paterna

Dall’incipit del libro:

VITA SILVANA

Vi parrà un romanzo, o mia bionda e piccola lettrice, ma è una storia vera: tanto vera che io, per narrarvela, cambio i nomi delle persone e dei luoghi alle quali e nei quali accadde.

Figuriamoci in Sardegna, nella mia verde e sconosciuta Sardegna, e cominciamo.

Si chiamava Cicytella, nome che nei nostri dialetti sardi significa Franceschina: niente altro che Cicytella, perché non aveva famiglia, non aveva nome: probabilmente era una trovatella, ma nessuno era anche certo di ciò. Dieci o dodici anni prima un vecchio pastore che cambiava il gregge dalla pianura alla montagna, all’entrata dei boschi, sul musco verde di un masso, aveva trovato una piccola bambina, riccamente vestita, ma quasi morta dalla fame. Figuratevi la sua meraviglia e un po’ anche il suo dispetto: perché quel vecchio pastore, che si chiamava zio Bastiano, era un uomo a cui i bambini davano orribilmente ai nervi, se vi potevano essere nervi sotto l’epidermide nera del suo corpo.

In gioventù Bastiano aveva molto sofferto per causa degli uomini: la sua vita di sventure era stata un vero romanzo, uno di quei romanzi sardi tutti pieni di odio e d’amore, d’inimicizie e di sangue, un romanzo che qui tornerebbe inutile e troppo lungo il raccontare: alla fine Bastiano, lasciato il suo villaggio per non più ritornarvi, venduti i suoi averi, si era comperato cento pecore e due grossi cani – chiamati Nigheddu e Biancu, dal loro colore – e aveva cominciato la vita del pastore, calma, tranquilla, …

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