Raccolta di circa 50 racconti di Salvatore di Giacomo. Contiene le raccolte “Pipa e boccale”, “L’ignoto”, “Novelle napoletana” e un'”Appendice alle novelle”. (Se volete l’alenco completo, basta chiedere e lo inserisco).
Dall’incipit del libro:
Al professor Otto Zimmermann – Erlangen (Bayern)
Mio caro Zimmermann!
A un cantuccio dell’immenso foglio di carta sul quale, ultimamente, m’avete scritto un de’ vostri più allegri letteroni, ho notato con piacere la bruciatura d’un granello di fuoco, caduto, scommetterei la testa, dal fornellino della vostra pipa, nel punto in cui scrivendo, voi sorridevate all’immagine del vostro lontano amico e, come a chiacchierarvi di lui, la vostra penna d’oca strideva sulla carta che gli porta tanti affettuosi saluti e tanti desiderii gli fa rinascere in cuore.
Voglio dire, mio degno Zimmermann, che quella tal bruciatura mi fa supporre che voi, per fumare ancora la vostra enorme pipa d’Ulm, godiate perfetta salute e conserviate sempre la buona cera con la quale mi diceste arrivederci, nella mattina di San Corrado, giorno memorando, in cui cercavo di abbracciare un’ultima volta la vostra vantaggiosa persona e di far battere, a dispetto del vostro ventre, il mio cuore sul cuore del mio più caro amico.
Non essendovi riescito – e questo non per mia colpa – io dovetti accontentarmi di più volte stringere la vostra larga mano leale, ma in compenso dell’amplesso mancato vi sorpresi negli occhi alcune grosse lacrime, che vi rubai senza che ve ne avvedeste e delle quali più d’una io credo di aver i restituita nelle mie lettere.
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