Raccolta di poesie pubblicata nel 1891.
La prima poesia:
LEGGENDO PER LA PRIMA VOLTA TEOCRITO.
a S. B.
Solo, triste, pensoso, un tedio infinito m’assale:
La noia sublime è questa, o Leopardi, tua.
Veggo i miei rosei sogni lontano passare e confondersi
Verso l’azzurro cielo, verso il profondo mare.
Viene irato il lamento del flutto che batte la sponda
E grida di fanciulli e gli urli de la folla.
Vorrei, vorrei abbracciare l’immenso universo infinito
E l’angosciato core deluso s’addormenta.
Cerca repente un fremito d’arcana mestizia e gioia
L’intime fibre: il core desto sussulta mentre
Freme ne l’aria e s’alza dolce su in alto serena
L’eco di tua zampogna, Teocrito gentile.
Vola il pensier lontano e in sponde ridenti saluta
Te domato Ciclope, voi solitarie ninfe.
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