Raccolta di favole pubblicata nel 1913, qui in una edizione del 1992.
I titoli:
- Re Cianca
- Tartarughino
- Il buco nell’acqua
- Lo zoccoletto
- Pendolino
- L’uccellino che non canta
- I due portenti
- La pianta della parola
- La vecchina
- Pappafichi
- Re Prudenzio
- Milda
Dall’incipit del libro:
Re Cianca
C’era una volta un Re pieno di strani capricci. Era nato con una gamba più corta dell’altra e camminava zoppicando. I cortigiani, per adularlo, fingevano di zoppicare come lui. Quando però andava fuori e vedeva per le vie la gente che camminava diritta, senza arrancare, ne aveva dispetto; e un giorno gli venne il ghiribizzo di ordinare che, pena la testa, i suoi sudditi, uomini e donne, dovessero camminare zoppicando.
Obbedirono. Con re Cianca, come lo chiamavano, non si canzonava; ognuno aveva caro di conservarsi la testa su le spalle! Soltanto una vecchina non se ne diè per inteso; e, quasi lo facesse per dispetto, passava e ripassava diritta e impettita, nonostante gli anni, davanti al palazzo reale.
– Come? – gli diceva la gente. – Non avete paura che vi si tagli la testa?
– Non me ne curo: tagliatene una, me ne rinasce un’altra; sono ben provvista.
Il Re aveva messo le spie, per sapere se c’era qualcuno che non rispettasse il decreto, e quando gli riferirono la risposta della vecchia, montò in furore:
– Conducetemela qui, legata mani e piedi!
– Tu dunque, vecchiaccia, non vuoi zoppicare? – le disse.
– No, Maestà; ho buone gambe, grazie al cielo.
– Ed è vero che hai risposto: Tagliata una testa, me ne rinasce un’altra?
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