“Stella d’oriente” di Grazia Deledda

Con “Stella d’oriente”, romanzo del 1891, inizio a mettere online tutti gli ebook di Grazia Deldda.

"Stella d'oriente" di Grazia Deledda.
“Stella d’oriente” di Grazia Deledda.

Dall’incipit del libro:

I.

Non ostante i suoi quarant’anni vicini, la marchesa Anna di Oriente era ancora una bellissima donna, alta, bionda dalla carnagione di neve e gli occhi grandi e grigi con riflessi di oro. E poi che chic nella sua persona dalle forme stupende, dalla vita lunga, elegantemente sottile e sopratutto nelle sue mani di cui è impossibile darvi un’idea: due mani perfette, di marmo vivo, dalle unghie color rosa splendenti come brillanti, dalle venature di un bleu-glauco delicato! – Dicevano che il marchese d’Oriente l’avesse sposata soltanto per le sue mani perché era figlia di un ricco borghese di Anglona, piccola città della Basilicata, mentre i d’Oriente Santo Stefano contavano fra i più ricchi ed aristocratici di Napoli. Anche lui, il marchese Francesco era biondo, gli occhi azzurri; e la barba d’oro, corta, riccia, divisa sul mento, gli dava un’aria di signore buono ed affabile. Avevano un figlio solo.

Al tempo in cui comincia il nostro racconto – 1880 – Maurizio contava venti anni. Era un giovine buono e simpatico, tanto carino coi suoi grandi occhi neri tagliati a mandorla e una pioggia di riccioli bruni, morbidi, cascanti sulla sua fronte, sulle sue guancie color rosa-dorato. I suoi amici, e ne aveva molti perché frequentava il Liceo, lo chiamavano infatti tutti Carino, perché sembrava un bimbo, ma in fondo Maurizio si rideva di loro. Si è che aveva fatto una scoperta. Sul suo labbro superiore, di minio e dalla linea sorridente, cominciava a spuntare una lanuggine bruna, riccia e morbida come di velluto… Maurizio rise tanto di quella scoperta e passandosi una mano sui ricci dei suoi capelli mormorò: – Non mi chiameranno più Carino.

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