“Terra vergine” di Anton Giulio Barrili

Secondo romanzo del “ciclo colombiano“, seguito diretto di “Le due Beatrici“.

Dall’incipit del libro:

"Terra vergine" di Anton Giulio Barrili.
“Terra vergine” di Anton Giulio Barrili.

Capitolo Primo.
In alto mare.

Quelli de’ nostri lettori che mettono il venerdì tra i giorni nefasti, sono pregati a non citare tra gli esempi a conforto della loro opinione il giorno scelto, o accettato da messer Cristoforo Colombo, per dar principio al suo primo viaggio di scoperta.

Diciamo la loro opinione, e non la loro superstizione; primieramente perchè non vogliamo essere scortesi con nessuno, e in secondo luogo perchè non crediamo a questa facile asseveranza moderna che gabella per superstizioni le idee di cui non può darsi una ragione.

Se dunque i nostri lettori hanno di queste idee, ed amano tenersele, non saremo noi che ci proveremo a combatterle. Uomini insigni con idee di tal fatta ce ne sono stati parecchi, e ce ne saranno ancora, se Dio vuole.

Il savio, che vede assumer forma di verità e grado di certezza tante cose che ieri ancora sapevano di bugia, d’invenzione, d’illusione e via discorrendo, non bolla di nomi derisorii le cose che non intende, o che gli paiono escire dalla cerchia delle verità riconosciute: per contro, diffida di queste ultime, non s’impegna a sostenere che saranno verità domani, come sembrano oggi.

Così ragionando, si può ammettere benissimo che ci siano dei giorni nefasti, o per tutti o per qualcheduno. Ma è permesso di credere che il venerdì, tanto calunniato, non sia tra quei giorni. Io, se debbo interrogare la mia particolare esperienza in proposito, ho il venerdì per un giorno buono.

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