“Tragedie dell’anima” di Roberto Bracco

Dramma in tre atti rappresentato per la prima volta al teatro Paganini di Genova dalla compagnia Tina Di Lorenzo-Flavio Andò, nel gennaio del 1899.

"Tragedie dell'anima" di Roberto Bracco.
“Tragedie dell’anima” di Roberto Bracco.

Dall’incipit dellibro:

ATTO PRIMO.

In casa di LUDOVICO NEMI.

Una camera severa. Forma ottagonale. Se ne vedono cinque pareti. Alla prima parete a destra, una porta. Un’altra porta alla seconda. Un’altra – che è la «comune» – alla parete in fondo. Alla prima parete a sinistra, un caminetto. Alla seconda a sinistra, una finestra. Quasi davanti al caminetto, un’ampia scrivania, con su molti libri. È sera.

SCENA I.
LUDOVICO e FRANCESCO, indi BETTA.

LUDOVICO e FRANCESCO sono seduti quasi nel mezzo della camera, LUDOVICO sopra una poltroncina, FRANCESCO su una sedia. I loro ginocchi si toccano. LUDOVICO, con le braccia penzoloni, cerca di stare immobile. FRANCESCO, con le braccia piegate, lo fissa negli occhi acutamente e il suo viso, cachettico, emaciato, ha, nell’atteggiamento dell’ipnotizzatore improvvisato, qualche cosa di comico e di sinistro. Con una sigaretta fra le labbra, fuma avidamente. Durante tutta la scena, egli fumerà di continuo: appena consumata una sigaretta ne accenderà un’altra.

(Passa qualche minuto nel silenzio.)

LUDOVICO (muove un po’ il capo.)

FRANCESCO. E no!… Tu ti distrai…. Lo fai apposta.

LUDOVICO Io ci metto tutta la mia buona volontà a non distrarmi. Sei tu che non vali niente. (Passa ancora un minuto.) (Trattenendo il riso) Ma sai che mi vien da ridere?

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