Come dice il titolo questa è una raccolta di 3 racconti, di autore anonimo, pubblicate nel 1869.
- Verecondia femminea
- Di uno che andava cercando e trovò quel che non cercava
- Il pazzo per amore
Dall’incipit del libro:
ALL’ILLUSTRE BIBLIOGRAFO
Signor Cav. G. B. Passano
Genova.
Amico Carissimo,
È lungo tempo che io bramava darti un pubblico attestato di stima, di gratitudine e di amorevolezza; ma poi, distogliendomene ora una cagione ora un’altra, sin qui pervenni senza che la brama mia toccasse il suo effetto. Vero è però che male or compio il mio divisamento, offerendoti cosa, a dir vero, assai leggiera e di picciol conto; se non che pur meco medesimo pensando quanto caldo raccoglitore tu sia delle Novelle italiane, e non usato a metterle sulla bilancia per vedere qual più torni grave e qual meno, mi sono fatto animo a consacrarti queste tre, comunque elle sieno, a tua contemplazione proprio, da pochi giorni, gettate giù in carta, e impresse in picciol numero d’esemplari per te e per gli amici nostri più fiduciali soltanto.
Ora a cui esse appartengano, io non posso dire, perché l’Autore non vuole: io gli detti fede di tacere, e debbo servarla: bastiti però ch’egli è tutta cosa mia e forse anco tua. Ma stà saldo e vedilo. Egli è un ometto asciutto, di mezzana, diritta e sciolta persona: ovale, bianco e quasi roseo ha il volto, con fronte aperta: gli occhi azzurri, onestamente sporgenti: naso lungo, un po’ rilevato e cascante alla bocca, la quale è di comune larghezza: mento ritondo, fregiato di convenevol barba castagnuola brinata, simile a’ sottili e spianati capelli, L’indole ha buona ed è amico all’amico: schietto e franco: largo e cortese fin dove puote, ma non può tutto la virtù che vuole. Quanto facile all’ira, altrettanto a spegnerla: rado fra le brigate, e in esse…
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