Romanzo pubblicato nel 187?.
Dall’incipit del libro:
PREFAZIONE
La superbia umana grida con enfasi esser l’uomo il re del creato, l’opera più bella della creazione, il dominatore degli esseri irragionevoli.
Ma se tu osservi l’uomo nella fisiologia morale del suo cuore, non vi trovi altro che l’egoismo; – se colla freddezza dello spassionato e attento clinico tu gli vai anatomizzando la sua vita onde far la nosografia di quell’egoismo oh! quanto putridume vedrai sprizzare da purulenti piaghe!
Osserverai nell’uomo un essere ibrido, ancipite, le cui passioni, buone o cattive, sono mosse indistintamente da un sentimento primario, da un sentimento potente, esclusivo, che è la molla unica, la causa efficiente, produttrice direttiva, dispotica della sua anima e di tutte le sue azioni, – questo sentimento è l’egoismo!…
Vedi un uomo che anneghittisce volontieri nell’ozio, ove la fame no ‘l sproni a forzato lavoro: – un uomo che vende all’epa ingorda i frutti della fatica – come che il ventre fosse l’anima della vita: – un uomo che si trascina fra la libidine della carne, come rettile si striscia nel loto: – un uomo che si gonfia di vanità, e come bolla di sapone crede alzarsi e smentire la triste…
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