Scherzo comico in un atto che conclude il primo volume delle opere dell’autore, pubblicato nel 1856.
Dall’incipit dello scherzo:
ATTO UNICO
Sala terrena – Tavolino, sedie, una poltrona. Tre porte, due laterali. Un canterale in fondo.
SCENA I.
ENRICHETTA, e SOFIA
ENRICHETTA. Vieni qui Sofia, raccontami adunque per filo e per segno come stanno le cose.
SOFIA. Cara cugina, oggi si decide del mio destino; o mio padre ci perdonerà, o dovremo subire le conseguenze del nostro fallo.
ENRICHETTA. Io poi non so vedere dove sia questo fallo. Tu amavi un giovine onesto ma povero, tuo padre non volle acconsentire alla vostra unione, la zia ebbe compassione di te, ed in una sua casa di campagna ti permesse di sposare legittimamente il tuo amante….. avete già un frutto del vostro amore….. indietro non si torna, cosìchè le cose si accomoderanno.
SOFIA. Ma non conosci quanto mio padre è severo? Oggi deve arrivare quel suo amico, al quale mi ha promessa in sposa.
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