“Visione di pace” di Ugo Mioni

Romanzo del 1919.

"Visioni di pace" di Ugo Mioni.
“Visioni di pace” di Ugo Mioni.

Dall’incipit del libro:

UGO MIONI
VISIONI DI PACE

Abbozzai questo lavoro nel mio secondo soggiorno a Gerusalemme. Esso è scritto sotto l’impressione dei luoghi santi e dice quanto ho sentito colà. Valga questa osservazione per spingere i lettori a fargli buon viso.

I.

Fedor Orsakoff era uscito dalla basilica del santo Sepolcro con un gran vuoto nel cuore. Si era aspettato bea altre cose; emozioni assai più soavi. Si era recato colà per trovare la pace; quella pace del cuore che egli anelava invano da molti anni e sperava di trovarla alla tomba di Gesù. Ma quella tomba lo aveva lasciato così freddo. Come? Quello era il maggior santuario della cristianità, ed in quel modo i cristiani onoravano il loro Dio? Neppur i fachiri indiani od i dervissi mussulmani si comportano in un modo sì indegno, sì brutale, sì rozzo, sì poco devoto. La sacra funzione lo aveva disilluso, tanto, tanto. Provava un vuoto infinito nel suo povero cuore, ed una voce gli diceva all’orecchio: «Sei stato ben sciocco a sperare! Neppure Gesù può dare la pace! Egli fu un mestatore, un agitatore delle masse, punto migliore di Maometto e di Budda! Io solo posso dare la pace; io, il vero Dio; il piacere».

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