“Amante e madre” di Tommaso Gherardi Del Testa

"Amante e madre" di Tommaso Gherardi Del Testa.
“Amante e madre” di Tommaso Gherardi Del Testa.

Commedia in tre atti pubblicata nel 1857.

Dall’atto I, scena I:

ATTO PRIMO

Sala riccamente addobbata. – Da un lato un piccolo telaio da ricamo, dall’altro lato un piccolo cavalletto da dipingere. – Tavolini con carte, calamaio, disegni– A destra il quartiere di Giulia, a sinistra quello di Emma. – Un elegante paravento in fondo.

SCENA I.

GIULIA che ricama al piccolo telaio a destra. EMMA seduta davanti al cavalletto dando gli ultimi tocchi ad un ritratto in miniatura. – ZERBINA dietro alla sedia di Emma osservando il lavoro.

ZERBINA. Ma che bella cosa! che bel ritratto! ci perdo gli occhi sopra.

GIULIA. Ti sembra che mi assomigli?

ZERBINA. Se vi assomiglia? ma siete tutta voi parlante. Signorina mia, vi ruberei le mani! se sapessi dipingere così, e fare sì bei ritratti mi parrebbe di esser felice!

EMMA. (Anch’io lo credei.) (sospirando fra se)

GIULIA. (Ecco i soliti sospiri; e sempre così!)

ZERBINA. Deve essere un gran piacere il fare il ritratto alle persone alle quali si vuol bene, e tenersele sempre davanti agli occhi.

EMMA. Oh sì! (con entusiasmo) quando non divenga un tormento. (amaramente e quasi involontariamente)

GIULIA. (Che intende essa di dire?) Emma….. la mia immagine da te ritratta, e che mi hai promesso di tener sempre al tuo collo, potrebbe mai divenire un tormento per te? (con rimprovero)

EMMA. Oh madre mia! che mai dite? e potete neppur pensarlo?

GIULIA. (alzandosi e lasciando il telaio) No, ma ho bisogno che tu mi spieghi….. Zerbina….. lasciaci sole. (Zerbina esce dal mezzo)

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