Volume contenente 22 apologhi, pubblicato nel 1910-
Dall’incipit del libro:
DIONYSOPLATON
Il bronzo perfetto sorgeva nel sole.
La testa bellissima un poco piegata sull’omero destro, lo sguardo fisato nel vuoto, i capelli impeccabilmente raccolti d’intorno alle tempie divine.
E il volto celava un mistero.
Gli chiese il Sapiente: «Chi sei? perchè si reclina la pura tua fronte? che pensi? che guardi? che ascolti? perchè ti adornasti la splendida chioma?»
Rispose con grave armonia di lente parole:
«Io sono Platone ateniese, tra gli uomini simile a un Dio.
Così mi adornai per esser più bello al cospetto di questo universo divino. Mi affiso in una invisibile idea. Ascolto l’eterna armonia che scende dal moto dei cieli e piego la testa che è grave del vero che appresi, ed è grave di quello che ancora è mistero.
Oh! misero chi la sua fronte non sa ripiegare così!»
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