Romanzo di fantascienza pubblicato nel 1936.
Dall’incipit del libro:
CAPITOLO I.
UNA NOTIZIA SENSAZIONALE
La signorina Diana Moreni aprì gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre e si guardò intorno.
Si trovava in un’ampia camera metallica, senza finestre, nuda, fredda, sinistra; un grande globo elettrico la illuminava fino negli angoli più remoti, dando riflessi spettrali alle pareti grigie. Un silenzio assoluto regnava come se quella camera fosse a centinaia di metri sotto terra oppure in fondo a qualche oceano.
Diana, ancora stordita, con una pesante oppressione nel cervello, in cui le idee erano più confuse che mai, vide vagamente un apparecchio radio-televisore, fissato nel centro di una delle pareti, all’altezza di un metro e mezzo dal pavimento. L’apparecchio consisteva in una specie di grande piatto metallico, con un rocchetto al centro ed uno specchio a destra, con due bottoni laterali che certamente erano interruttori; a sinistra sostenuto da una mensoletta sporgente dalla parete, vi era un dischetto attraversato da parecchi fili di rame, fissato ad una asticella verticale.
Sulla parete di fronte a quella, vi era un grande orologio elettrico che segnava l’ora e la data di quel giorno: ventidue giugno dell’anno tremila, ore una e quarantasette minuti della notte.
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