“Una vita di delitti” di Guglielmo Folliero De Luna

Dramma i prologo e quattro quadri in una edizione del 1858.

Dall’incipit del libro:

"Una vita di delitti" di Guglielmo Folliero De Luna.
“Una vita di delitti” di Guglielmo Folliero De Luna.

PROLOGO

Camera in casa d’Ugo, uscita nel fondo, porte laterali, finestra un orologio.

SCENA I.

Simeone e Laviere.

SIMEONE. E dovrò dire alla signora?…

LAVIERE. Quello che le hai detto le tante volte, cioè ch’io l’aspetto…

SIMEONE. Ma non sembrami questo un buon momento…

LAVIERE. Hai forse ordine in contrario?

SIMEONE. Non posso già dir questo… ma…

LAVIERE. Ma allora obbedisci, annunziami alla tua padrona!

SIMEONE. (partendo) Uf!…. (via.)

LAVIERE. Il vecchio servo ha dei sospetti; li abbia pure: lo stato del mio cuore è troppo violento, perchè io possa arrestarmi in faccia ad un timor puerile. L’oro chiuderà la bocca di questo servo indiscreto. Ah! Ilda! il sentimento che da ben quattro anni m’hai svegliato nel core, e che ti ho sempre nascosto, non è già amore… è furente passione, tremenda, come una tempesta che minaccia strage e rovina! E tu sei d’altro!… e fra poco questo avventurato rivale sarà per te padre, e sorbirà tutta l’ebbrezza della sua felicità nelle sembianze d’un figlio, che forse sarà l’immagine dell’amata madre!…

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