Raccolta di 8 racconti bizzarri pubblicata nel 1896.
Da un racconto del libro:
APOTEOSI DEL NUMERO 4.
Carlo IV di Spagna, quel re che pubblicò la famosa bolla d’oro, teneva in gran conto il 4 e affermava che non vi era altro numero più bello, più nobile, più perfetto del suo IV davanti al quale egli si prostrava, adorando.
Questo amore per un numero come il 4 è scusabile, però, perché il 4 è uno di quei numeri che sembra, abbiano una certa influenza sulle cose umane. Infatti il numero 4 si riferisce alle 4 stagioni e ai 4 tempi, e per provare che il 4 era sacro si riunirono 4 dotti e questi 4 dotti dissero sacro a motivo dei 4 elementi, dei 4 punti cardinali, dei 4 venti principali, delle 4 parti del mondo, le quali, viceversa poi, sono cinque, delle 4 virtù cardinali e delle 4 età della vita umana.
Anche gli uomini celebri adorano il numero 4. Bernis fece un poema sulle 4 parti del giorno e Victor Hugo ne fece uno sui 4 Venti dello spirito. E i francesi fecero il diavolo a 4 per portar alle stelle quei poemi. Sempre esagerati i francesi, diciamolo pure a 4 occhi! Eppure, anche loro, dovrebbero conoscere il proverbio: «Non dir 4 se non l’hai nel sacco.»
Noto:
In molte circostanze si va a 4 a 4; specialmente nelle passeggiate patriottiche. Nelle processioni si va a due a due. Da qui la superiorità delle commemorazioni civili su quelle religiose: c’è la differenza come da due a 4.
Ma non divaghiamo.
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