“Le farfalle” di Guido Gazzano

“Le farfalle”, o Epistole entomologiche, sono frammenti, pubblicati nel 1914 su La Stampa, di un poemetto rimasto incompiuto.

"Le farfalle" di Guido Gozzano.
“Le farfalle” di Guido Gozzano.

Dall’incipit del libro:

I. [Come dal germe]

Come dal germe ai suoi perfetti giorni
giunga una schiera di Vanesse; quali
speranze buone e quali fantasie
la crëatura per volar su nata
susciti in cuore di colui che sogna
col suo lento mutare e trasmutare,
la maraviglia delle opposte maschere,
la varia grazia delle varie specie,
in versi canterò… Non vi par egli,
non vi par egli d’essere in Arcadia?

Dolce Parrasio! Dileguati giorni
dell’Accademia, quando il Mascheroni
con sottile argomento di metalli
le risentite rane interrogava.
Le querule presaghe della pioggia
(altro presagio al secolo vicino!)
stavano tronche il collo. Con sagace
man le immolava vittime a Minerva
su l’ara del saper l’abate illustre,
e se all’argentea benda altra di stagno
dalle vicine carni al lembo estremo
appressava, le vittime risorte
vibravan tutte con tremor frequente.
L’orobia pastorella impallidiva
sotto le fresche rose del belletto,
meravigliando alla virtù che cieca
passa per interposti umidi tratti
dal vile stagno al ricco argento e torna
da questo a quello con perenne giro.
Di sua perplessità – dubito forte –
si giovava l’abate bergamasco
per cingere lo snello guardinfante
e baciare furtivo (auspice Volta!)
tra l’orecchio e la vasta chioma nivea
la dotta pastorella sbigottita.
Ma voi, sorella, non temete agguati…

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