“Le greche” di Tullio Giordana

Tullio Giordana, a vent’anni, seguì Ricciotti Garibaldi in Grecia per combattere nella guerra contro l’Impero Ottomano (1897).

"Le greche" di Tullio Giordana.
“Le greche” di Tullio Giordana.

In seguito a questa sua breve esperienza di guerra scrisse questa raccolta pubblicata nel 1899 e contenente 3 racconti:

  • Bebeka
  • La battaglia
  • Kassianì

Dall’incipit del libro:

Bebeka

I.

Prima di Eleusi la ferrovia correva fra il mare e i monti senza un albero, come flutti impietrati all’improvviso, su cui cresceva un’erba grigia, quasi nera, triste. Dopo cominciò la pianura, ininterrotta, infinita, finché apparve Atene bianca, in una conca verde, al limite del cielo su cui si disegnava il ricamo leggero e un po’ strappato che fanno gli avanzi del Partenone sopra una collina quasi orizzontale.

Arnoldo Pansoya destò il compagno che dormiva. I due giovini giungevano da un paese lontano d’Italia, al primo grido di guerra, portando nel cuore gli entusiasmi di Omero e di Byron. Ora la vicinanza della capitale li accendeva, li faceva quasi impazzire di tenerezza, di commozione: con tutto il corpo fuori dallo sportello, sbattuti, anelanti, lanciavano verso Atene la loro anima di fuoco; sentivano già di poter incontrare qualunque pericolo, di poter morire per quella città, dove tanta forza aveva dominato, dove tanti sogni si erano aperti, dove tanti eroi erano caduti.

Ma più dei ricordi, empiva i loro occhi di lacrime la vista di quel segno bianco che si appressava, di quel ricamo contro il cielo vivido del tramonto, fra il verde, come un mazzo di narcisi o di mughetti. Il paesaggio aveva un languore femineo – i due giovini non pensavano più alla guerra, ma alle loro madri, alle loro sorelle ed alle donne che avevano amato.

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