“Lucifero” di Ulisse Barbieri

Fantasia romantica di Ulisse Barbieri. Pubblicata nel 1871. In appendice il racconto “Adelia”.

"Lucifero" di Ulisse Barbieri.
“Lucifero” di Ulisse Barbieri.

Dall’incipit del libro:

PARTE PRIMA
Luce e Tenebre

UNO STRANO MAESTRO

Erano scorsi trecento e più mila anni dacché il mondo non era più. – Nel vortice dei secoli erano state travolte cose ed eventi, e l’uomo e le memorie delle infinite colpe e di qualcuna virtù, che nella tenebrìa dei tempi splendette come stella in notte procellosa.

Colle tante ceneri sparse sulla terra riposavano le mie, e certo all’alito increscioso della vita non avrei creduto si ridestassero; ma vedi stranezza o potenza dei fati, come ciò più ti piacerà chiamare!… Io mi sentii vivo, quando meno me lo pensavo…. tanto che, trovatomi molto incomodo sotto ad un mondezzajo, dove stavo probabilmente per tramutarmi in chi sa qual sorta d’animale, o forse dato, era concime, a pastura di qualche angolo d’ortaglia, mi agitai da ispiritato cercando modo d’uscirne. Ma facil cosa non era, che sebbene mi sentissi vivo, mi sentiva vivo in modo da non esser come prima composto di stinchi ben architettati così da fare del corpo un discreto arnese. Ben mi sentivo in quella vece come una cosa indefinita…. mi sentivo far parte della materia sotto cui mi giacevo…. mi parea che ad ogni movimento più mi vi addentrassi, né potessi trarmi a parte, e che a forza di spingere, (come potessi spinger non so che) non avessi né braccia, né gambe, né capo: tanta era la forza della volontà.

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