“Pfard” di Salvatore Multineddu

Romanzo pubblicato nel 1901.

Dall’incipit del libro:

"Pfard" di Salvatore Multineddu.
“Pfard” di Salvatore Multineddu.

CAPO I.

Una lunga e strana serie di avvenimenti già s’era svolta nel Gennaio dell’anno 1899 ed aveva lasciato nello spirito mio un disgusto profondo della vita e de’ suoi tumulti e un desiderio ardentissimo di cose nuove e tali da trasformare non solo la mia esistenza ma il mondo istesso. Non sapendo far di meglio, io m’aggiravo di frequente pei fondi burroni che circondano Rossano di Calabria, sui quali protendonsi minacciose le rupi rossiccie e bizzarre e volteggiano sereni lugubri uccelli, come sventure che il destino tenga in bilico sul capo dei mortali. I miei pensieri erano neri; neri i presentimenti; nerissime le fantasie che mi passavano pel capo, ed avrei le mille volte saldato il mio conto alla morte, se quell’amabile e tormentosa sgualdrina, che si chiama la Speranza, non m’avesse trattenuto con le sue lusinghe di esperta maliarda.

Pertanto, in una delle molte volte, che formano la frequenza, m’imbattei in un vecchio curato, che s’avviava a Rossano, a cavallo di un somarello cascante, e scortato da robusti servitori, sullo stampo di quelle vecchie e tradizionali figure di briganti calabresi, col loro bravo cappello a punta e con le gambe fasciate e strette da un’artificiosa reticella. Il vecchio ministro di Dio mi salutò con grande rispetto e si fermò. Uno dei servitori, di sul ciglio d’uno dei due rialzi tra cui si svolgeva la stradicciuola, gli porse la mano ed egli smontò e venne a posarsi sur un po’ di frasca ammucchiata, vicino a me, mentre l’altro servo traeva…

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