“Smorfie gaie” di Roberto Bracco

Raccolta di 22 racconti pubblicata nel 1909. Qui in una edizione del 1922.

"Smorfie gaie" di Roberto Bracco.
“Smorfie gaie” di Roberto Bracco.

Dall’incipit del libro:

FALSA PARTENZA.

Prima di risolversi a premere il bottone del campanello, egli stette alcuni istanti a guardare l’uscio della propria casa con una specie di timidità mista di umiliazione. Nella sua elastica coscienza, l’irrequieta gelosia or si affievoliva quasi nel bisogno d’evitare il tragico accertamento dell’infedeltà di sua moglie, or si spegneva a dirittura tra la probabilità d’aver sospettato a torto e la mortificazione d’essersi indotto alla puerilità di fingere una partenza per procedere poi all’inutile sorpresa poliziesca. La paura di doversi riconoscere marito infelice e quella, alimentata da una istintiva bonomìa, di doversi rimproverare lo stolto sospetto e il tranello a cui era ricorso, producevano in lui una perplessità fanciullesca e l’insopportabile fastidio del sentirsi, comunque, ridicolo. E che farebbe egli, trovando un uomo in casa sua? E che direbbe alla moglie, non trovando alcuno? La pigrizia del suo spirito mal tollerava questo dibattito, ed egli si pentiva della risoluzione presa come d’una imprudenza grave. Si sarebbe voluto dileguare insieme con la sua valigia maledetta, che gli si appesantiva in una mano, ricordandogli inesorabilmente la finzione grottesca; avrebbe voluto davvero ridiscendere le scale; ma era troppo tardi, perché già dubitava che, di tra le imposte socchiuse d’una finestra, la cameriera lo avesse scorto lì impalato. E, difatti, come egli calcò un dito sul bottone del campanello, l’uscio fu aperto; e, in verità, la disinvoltura con cui la cameriera gli espresse, salutandolo, la sua meraviglia parve a lui alquanto ostentata.

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