“Un tiranno ai bagni di mare” di Salvatore Farina

"Un tiranno ai bagni di mare" di Salvatore Farina.
“Un tiranno ai bagni di mare” di Salvatore Farina.

Racconto pubblicato nel 1882.

Dall’incipit del libro:

SCENA I.
In cui si vede il celebro Bartolomeo Profumo.

La seconda rappresentazione del celebre Bartolomeo Profumo e della sua compagnia era annunziata per il pomeriggio a tutte le cantonate del paese. Bisogna dire che la prima rappresentazione avesse non solo giustificato, ma accresciuto la vantata celebrità del capo-comico, perchè fin dal mattino gli abitanti di N*** non facevano che ripetere il titolo della nuova commedia tutta da ridere, un capolavoro di commedia per chi si fidava ad un capolavoro di titolo.

Ed eccolo nella sua integrità:

Le trentasei disgrazie
e le
trentasei fortune
di Gerolamo barbiere innamorato.

Le aspettazioni, si comprende, erano grandi. Tomaso, il barbiere del comune, particolarmente interessato all’avvenimento, in quel mattino aveva pigliato pel naso i suoi avventori con una cert’aria di sussiego che non istà male a nessuno nell’esercizio del proprio ministero. Gli fu domandato da venti se egli, che doveva intendersene, si facesse un’idea delle disgrazie che possano toccare ad un barbiere innamorato, ed aveva risposto con un risolino benigno che le disgrazie le manda il cielo e le fortune anche. Furbo Tomaso! Bisognava sentirlo come si lasciava cadere di bocca la parola fortune. Non e’era verso, nessuno

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