“Versi e prose” di Stéphane Mallarmé

Raccolta di versi (22) e prose (6) nella prima traduziuone in italiano di F. T. Marinetti, pubblicata nel 1916

Dall’incipit del libro:

"Versi e prose" di Stéphane Mallarmé.
“Versi e prose” di Stéphane Mallarmé.

LA DISDETTA

Al disopra del bestiame allibito degli umani balzavano, come luci, le selvagge criniere dei mendicatori d’azzurro che hanno il piede sulle nostre strade.

Un nero vento spiegato come bandiere sulla loro marcia, la flagellava, fin dentro la carne, d’un freddo tale che scavava anch’esso irritabili solchi.

Sempre con la speranza d’incontrare il mare, viaggiavano senza pane, senza bastoni e senza urne, mordendo il limone d’oro dell’ideale amaro.

I più rantolarono nelle gole notturne, inebbriandosi della felicità di veder scorrere il proprio sangue, o Morte unico bacio alle bocche taciturne.

La loro disfatta è inflitta da un angelo potentissimo ritto all’orizzonte nel nudo della sua spada: una porpora si raggruma sul seno riconoscente.

Essi poppano il dolore come poppavano il sogno, e allorchè vanno ritmando pianti voluttuosi il popolo s’inginocchia e la loro madre si alza.

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